Il triste destino delle piccole: perché stanno scomparendo dal mercato?

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Il mercato automobilistico sta vivendo una tendenza evidente, destinata a protrarsi anche nei prossimi anni: le vetture di piccole dimensioni stanno letteralmente scomparendo, cedendo il passo a modelli di auto più grandi. Nonostante registri alti volumi di vendita, si tratta di veicoli che permettono pochi margini di guadagno alle aziende, per cui si sta assistendo ad una progressiva sostituzione con modelli di dimensioni superiori.

Diversi sono gli esempi che testimoniano questa tendenza. Ad esempio, la Ford Fiesta, che ha terminato la propria produzione lo scorso settembre dopo 40 anni di successo, sia in Italia che a livello internazionale. Anche il marchio Audi prevede tagli per i prossimi anni, con la scomparsa della A1 e della Q2, le due vetture più piccole dell’azienda di Ingolstadt.

L’amministratore delegato di Audi, Markus Duesmann, ha recentemente confermato questa strategia, affermando: “Stiamo dando la priorità ad altri segmenti. Abbiamo anche riallineato Audi come marchio premium. Limiteremo la nostra gamma di modelli verso il basso e la espanderemo verso l’alto”, ribadendo l’importanza di privilegiare i modelli con maggiore quota di profitto.

Anche la Renault Megane ha cessato la sua produzione quest’anno, così come la Mercedes Classe A, destinata a sparire definitivamente nel 2025 quando verrà lanciata la nuova linea di auto elettriche del marchio tedesco. Anche la Volkswagen up!, la piccola city car del Gruppo VW, saluterà presto il mercato. Tuttavia, l’elenco delle vetture che stanno scomparendo non si ferma qui.

Un’evoluzione simile si sta registrando anche nel settore Fiat, dove la nuova Panda 2024 diventerà un B-SUV, con un design più alto e muscoloso, pur rimanendo sempre a un prezzo accessibile.

La scomparsa delle city car è stata denunciata già lo scorso agosto da De Meo, CEO di Renault e di Acea, che ha spiegato senza mezzi termini: “In Europa bisogna tornare a produrre auto piccole. Una piccola auto elettrica impatta meno di una berlina di cinque metri, è ovvio. Ma le normative attuali non permettono di fare affari e per me la priorità sono gli affari. Sulle piccole auto non c’è molto business. Tutte le normative europee penalizzano solo i costruttori che hanno una tradizione nelle piccole auto”.

Ovviamente, la scomparsa delle city car, che storicamente si caratterizzano per costi contenuti, non rappresenta una buona notizia per gli automobilisti, specialmente considerando l’aumento dei prezzi delle auto registrato negli ultimi quattro anni.